Rilassamento: 8 consigli per prevenire le malattie

Rilassamento: 8 consigli per prevenire le malattie

Esistono pratiche di rilassamento facili da applicare, che puoi usare quotidianamente per favorire salute e benessere. Non si tratta di compiere rituali strani o di stravolgere i tuoi ritmi: puoi seguire questi consigli integrandoli nelle tue abitudini e in poco tempo scoprirai che fanno la differenza.

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I consigli di rilassamento che ti racconto in questo articolo ti aiuteranno a conoscere te stesso e ti permetteranno di entrare in contatto con le tue esigenze profonde. Sul medio e lungo periodo, riducendo lo stress della vita quotidiana, ti permetteranno di prevenire lo sviluppo di patologie anche gravi.

Sei curioso di capire come le pratiche di rilassamento possono portare a un risultato tanto importante? Partiamo da un concetto che forse ti è familiare se hai già letto altri articoli di questo blog. Sintomi e malattie sono messaggi dal corpo.

Il tuo corpo ti sostiene

Lo stress che nasce da un evento serve a darci l’energia per agire, affrontando il pericolo o scappando da esso. Quando non agiamo volontariamente, perché non sappiamo cosa fare o non ci autorizziamo a fare quello che vorremo, il corpo agisce al posto nostro. Sintomi e malattie rappresentano una risposta del corpo per aiutarci a superare una situazione stressante.

Sintomi e malattie sono una risposta del corpo per aiutarci a superare una situazione stressante

Lo studio delle leggi biologiche ci insegna che qualsiasi evento inaspettato, vissuto in modo acuto e drammatico, nell’isolamento, provoca una carica di stress tale da indurre il corpo a intervenire a livello organico. Come? Sviluppando sintomi e patologie, tra cui il cancro, considerate dalla medicina convenzionale malattie gravi e difficili da guarire.

Per mantenersi in salute è importante evitare di trovarsi in queste situazioni di stress acuto e prolungato. Cosa puoi fare per cercare di prevenire lo stress e quindi le malattie?

Le pratiche di rilassamento che ti propongo in questo articolo sono una delle risposte. Agire sullo stress nocivo e diminuire il suo impatto sulla tua vita aiutano la tua mente e il tuo corpo a ripristinare uno stato di equilibrio.

Il rilassamento abbatte lo stress

Il rilassamento permette di spegnere i segnali di allerta e impedisce che la campana di allarme suoni in continuazione, senza sosta. In poche parole: le pratiche di rilassamento abbattono il livello di stress. Ecco perché in questo articolo ti suggerisco una serie di passi che non sono solo “semplici” tecniche di rilassamento, ma azioni che influenzano a livelli differenti il tuo modo di fare, vivere e pensare.

Quando parlo di rilassamento lo faccio a 360 gradi, intendendo tutto ciò che può diminuire lo stress che ti attanaglia.

Ambiente e società giocano un ruolo importante

La vita cosiddetta moderna, tipica della società occidentale, rispetta poco o nulla i bisogni profondi degli individui. E questo vale soprattutto per chi vive nelle grandi città. Spesso, in nome del dovere, del lavoro e del successo si trascurano i ritmi biologici, si dimentica l’importanza del riposo, si ignorano le sensibilità personali e i desideri profondi, dimenticando semplicemente se stessi.

Questa situazione porta alcune persone a vivere in un costante stato di spaesamento. Per “tirare avanti” sono costrette ad adattarsi. Di conseguenza, il livello di stress percepito aumenta e trovare una soluzione per vivere meglio, in questo contesto, è difficile.

Hai mai pensato di rivoluzionare la tua vita per cercare di dare a te stesso quello di cui hai davvero bisogno e che desideri? Scommetto di sì. Ma quante volte hai fatto concretamente qualcosa per avvicinarti a questo obiettivo?

Si tratta di qualcosa che tanti sognano ma che pochi mettono seriamente in pratica. Ecco allora che il livello di stress, pur essendo elevato, non ti porta da nessuna parte. Il campanello di allarme suona costantemente e sembra che nulla possa zittirlo.

Quando lo stress è costantemente elevato, il corpo si mette in moto per trovare una soluzione biologica

Se non trovi tu una soluzione, il corpo si attiva per trovare una soluzione biologica. Dopo un’analisi rapida di tutti i potenziali a disposizione, il corpo coinvolge organi e cellule in grado, sempre dal punto di vista del corpo stesso, di risolvere il problema che stai vivendo. Così nascono sintomi e malattie.

Accettare la realtà

Chiariamo una cosa. Se abbiamo deciso di vivere in questa società, seguendo le sue regole, possiamo accettare di accusare sintomi e malattie, di tanto in tanto. Ci capita perché siamo vivi. Anzi, visto che si tratta di risposte biologiche del corpo, ci capita perché il nostro corpo fa di tutto per mantenerci vivi.

Fatta questa premessa, c’è un obiettivo importante che possiamo raggiungere: prevenire i sintomi più invalidanti e le patologie considerate più gravi, quelle che spaventano di più, come il cancro. Accogliendo invece di buon grado sintomi lievi e fastidi minori. Consapevoli del fatto che le malattie rappresentano dei messaggi dal corpo: specchi delle tensioni che viviamo.

Come evitare che lo stress aumenti (troppo)

Le azioni di rilassamento che puoi mettere in campo per evitare che lo stress aumenti oltre certe soglie di rischio, così da prevenire lo sviluppo di sintomi e malattie considerate gravi, sono molteplici. Coinvolgono il tuo stile di vita ma soprattutto il modo in cui parli a te stesso ed esprimi le tue emozioni.

Vediamo passo per passo cosa puoi fare per vivere la tua vita in modo più rilassato e prevenire lo sviluppo di patologie gravi.

Rilassamento non significa solo yoga e meditazione. Ci sono molti modi per svuotare la mente e/o abbassare la tensione, che agiscono a livelli differenti del tuo io e del tuo vissuto.

1-Condividi le emozioni

Il primo elemento sul quale puoi agire in modo relativamente semplice sono le emozioni. Condividerle è fondamentale. Le emozioni sono come l’acqua all’interno di una pentola a pressione. Quando il fuoco sotto la pentola è acceso, se la valvola di sfogo è chiusa, il rischio di esplosione è tangibile.

Esprimere le emozioni liberamente diminuisce la pressione interna e l’intensità del tuo stress. Per approfondire puoi leggere l’articolo Come esprimere le emozioni per mantenersi in salute.

Esprimere le emozioni liberamente abbassa il livello di stress

2-Presta attenzione al dialogo interiore

Il dialogo interiore, l’insieme di parole e discorsi che fai continuamente a te stesso, è uno strumento potente in grado di trasformare uno spiacevole evento passeggero, che potrebbe essere fonte di uno stress gestibile, di minore entità, in un dramma insopportabile.

Il risultato? Il tuo livello di stress, se il dialogo interiore “rema contro” schizza alle stelle. La buona notizia è che puoi agire sul tuo dialogo interiore, favorendo uno stato di rilassamento. Puoi allenarti a usare parole e modi diversi di esprimerti quando parli a te stesso. Scopri come fare concretamente leggendo questo articolo.

3-Usa lo stress in modo positivo

Conoscere se stessi è fondamentale per intervenire tempestivamente quando il livello di stress sembra crescere senza controllo. È importante agire per aiutarsi a uscire velocemente dalla situazione stressante che sta prendendo il sopravvento. In che modo? Utilizzando con intelligenza lo stress, ad esempio in modo simbolico.

Sei tornato a casa, dopo un pranzo in famiglia, arrabbiato e frustrato perché tua suocera ti ha criticato tutto il tempo? Avresti voluto dargli uno schiaffo liberatorio? Sfogati su un cuscino schiaffeggiandolo.

Tuo nonno è mancato inaspettatamente e non hai avuto modo di salutarlo o abbracciarlo? Chiedi a una persona cara di impersonare il nonno e stringila a te in un caldo e lungo abbraccio.

Questi sono solo degli esempi. Esistono milioni di modi per far sì che lo stress non resti intrappolato e inutilizzato nella tua mente, come un veleno. Il segreto è trovare un gesto per far agire il corpo e liberare lo stress. Subito dopo averlo fatto ti sentirai avvolgere da un caldo benessere indotto dallo stato di rilassamento di corpo e mente.

Trova un gesto per far agire il corpo e liberare lo stress

4-Stabilisci un tempo dedicato al rilassamento

Organizza dei momenti, all’interno della tua giornata, in cui non devi preoccuparti di nulla ma solo concentrarti sul tuo rilassamento. Svuota la mente e cerca di rilassare ogni singolo muscolo del tuo corpo. Anche se hai poco tempo cerca di farlo almeno una volta al giorno. È importante per evitare l’accumulo di tensioni. Altrimenti rischi che la proverbiale goccia d’acqua faccia traboccare il vaso.

Quando sei teso e stanco, ogni piccola difficoltà sembra una montagna impossibile da scalare. Se la tua energia vitale scarseggia è facile annegare in un bicchiere d’acqua. Il rilassamento ti aiuterà a guardare ai problemi in modo oggettivo, con più calma. E scoprirai più facilmente soluzioni alle quali non avevi ancora pensato.

Il rilassamento ti aiuterà a guardare ai problemi in modo oggettivo, con più calma

Dedica dieci o venti minuti a un esercizio di rilassamento guidato, magari prima di andare a dormire. Qui trovi alcune risorse gratuite che puoi usare tutte le volte che vuoi.

Anche concederti un’attività che ti piace e ti permette di svuotare la mente, come ballare, dipingere, scolpire eccetera è un ottimo sistema per favorire il rilassamento.

5-Crea intorno a te un ambiente benefico

Scegli le tue fonti di nutrimento emotivo, selezionando con cura le persone di cui vuoi circondarti e le attività che ti fanno stare bene. È un sistema molto potente per assicurarsi di vivere più momenti di rilassamento all’interno della giornata.

Guarda questo video. L’esperimento dei metronomi che inizialmente non sono in fase e dopo un certo periodo di tempo battono all’unisono, allo stesso ritmo, ci fa capire quanto sia importante l’ambiente e le persone di cui ci circondiamo.

Scegli con cura le persone di cui circondarti e le attività che ti fanno stare bene: sono le tue fonti di nutrimento emotivo

Se intorno a te regna il caos e la confusione, la tua vibrazione sarà caotica e non potrà che farti stare peggio. Difficile rilassarsi e ridurre lo stress nel caos. Al contrario, se riesci a sintonizzarti su una vibrazione che porta soddisfazione e armonia, mantenere rilassamento, salute e benessere sarà più facile.

Ricordati che media e social network, per aumentare il proprio livello di audience e utenti, cercano sempre di confezionare le notizie in modo che ti colpiscano. Soprattutto i titoli puntano a scatenare reazioni emotive forti. E nella maggior parte dei casi non si tratta di emozioni positive.

Riduci le tue fonti di informazione selezionandole con cura. Evita di farti travolgere dal flusso mediatico. Abbiamo ancora la possibilità di scelta e il potere di accendere o spegnere il televisore. Siamo noi a stabilire come usare il nostro smartphone. Sfrutta al meglio queste libertà.

Riduci le fonti di informazione selezionandole con attenzione

6-Dormi bene per tutto il tempo che ti serve

Prenditi cura del tuo sonno. Se hai problemi a dormire prova a leggere l’articolo Disturbi del sonno i consigli per dormire bene e stare meglio. Per approfondire, qui trovi il mio video corso dedicato proprio al sonno.

Il riposo e il rilassamento, sia fisico sia psichico, permettono di recuperare energia bloccandone il consumo eccessivo dovuto alle tensioni e allo stress.

Molti di noi vivono una vita frenetica, lontana anni luce dai ritmi naturali. Il contatto costante con il resto del mondo, attraverso i diversi mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione, e l’onnipresenza della televisione nella quotidianità di molti, comporta l’esposizione costante a miliardi di stimoli. Sono abitudini che ci allontanano da noi stessi e ci fanno perdere il contatto con i nostri veri bisogni.

Non voglio certo consigliarti una vita da asceta, ma ti suggerisco di prenderti dei periodi di pausa. Stabilisci una serie di momenti di distacco dal mondo esterno. Fallo sempre almeno di notte e durante i pasti, spegnendo tv e smartphone. Ancora meglio: se puoi prenditi dei fine settimana in cui non usi Internet e non guardi la TV.

Spegnere lo smartphone e la TV ti aiuta a riposare e ritrovare ritmi più vicini a quelli naturali

Il semplice gesto di mangiare in silenzio, senza altre distrazioni, ti permette di vivere un benefico momento di rilassamento, che può rigenerarti fisicamente e psicologicamente.

7-Ricordati di respirare

Potrebbe sembrarti un consiglio banale, ma non lo è. Troppo spesso respiriamo in modo superficiale, senza usare abbastanza il diaframma. Il respiro è il nostro primo bisogno vitale. L’ossigeno è indispensabile alla vita e il corpo lo sa. Prova a mantenere uno stato di apnea, misurando per quanto tempo riesci a trattenere il respiro prima di avere il bisogno irrefrenabile di prendere una boccata d’aria…

Pensi sia possibile vivere in serenità e in uno stato di rilassamento se ogni cellula del tuo corpo vive uno stress per mancanza di ossigeno?

Ecco perché ogni esercizio di rilassamento serio inizia con dei profondi respiri. Ebbene: ti consiglio di respirare profondamente ogni volta che puoi. Mentre cammini, quando sei sui mezzi pubblici, mentre lavori, eccetera. Qui trovi dei video che possono aiutarti a farlo.

Respira profondamente ogni volta che puoi

8-Passeggia nella natura

Anche questo consiglio potrebbe sembrarti semplicistico ma è molto più efficace di quello che pensi, soprattutto se vivi in città. Concediti appena puoi lunghe passeggiate nella natura. Oltre a ritrovare un contatto con l’ambiente naturale che ti circonda, permettendoti di riscoprire ritmi diversi da quelli della vita civilizzata moderna, passeggiare nella natura stimola il tuo sistema neuro-endocrino-immunologico, pilastro del funzionamento dell’organismo e della riparazione dei tessuti.

Questo sistema è stimolato dal contatto con la luce naturale, i suoni della natura e le sensazioni tattili e olfattive che puoi provare mentre cammini.

Sarebbe ideale passeggiare in un luogo dove la natura è incontaminata. Ma, se questo non è possibile, va bene anche un parco cittadino o l’argine del fiume. L’ideale sarebbe rendere questo consiglio un’abitudine di vita. Camminare nella natura tutti i giorni per almeno venti minuti è un potente fattore di prevenzione.

Passeggiare nella natura incontaminata stimola il sistema neuro-endocrino-immunologico

Sono consapevole che per tante persone sembra infattibile. Inizia da quello che puoi fare, nel tuo piccolo. Saranno gli effetti benefici che riscontrerai a spingerti a dare priorità a questa attività. Durante la camminata fai una pausa, appoggiati a un tronco, carezza l’erba, annusa i fiori di un cespuglio, lasciati baciare dal sole e solleticare dal vento.

La Natura, come qualunque cosa nell’Universo, ha delle vibrazioni proprie che influenzano il nostro livello energetico. Le vibrazioni della natura sono armoniose. Grazie all’effetto di sintonia a cui abbiamo accennato parlando dei pendoli, ci riportano all’armonia e hanno su di noi un’influenza benefica.

Adattarsi è un bene, ma non devi esagerare

L’essere umano è una creatura caratterizzata da una incredibile capacità di adattamento. Ecco perché tendiamo a dimenticare quanto è importante il rilassamento e non ci concediamo momenti di pausa e risposo a sufficienza. Siamo talmente bravi ad adattarci che rischiamo di dimenticare i nostri normali bisogni fisiologici.

Se ti allontani troppo dal tuo io e dimentichi la tua biologia rischi di modificare i tuoi parametri di rilassamento, prendendo come riferimento stati di simpaticotonia. Una parola che definisce lo stato biologico oggettivo di stress. Pensi di essere rilassato, invece stai vivendo uno stato costante di stress basale.

Se ti allontani dal tuo io e dai ritmi naturali rischi di vivere in uno stato di simpaticotonia, costantemente stressato

Probabilmente questa è una delle ragioni per la quale Ippocrate, il celebre medico greco, a scopo di cura portava gli ammalati fuori dal loro contesto quotidiano, su un’isola, lontani da tutto e da tutti.

Peso forma: più vicino al tuo obiettivo in 4 passi

Peso forma: più vicino al tuo obiettivo in 4 passi

La strada verso il peso forma è meno difficile di quello che pensi. Come tutte le strade nuove, però, andando senza indicazioni capita di perdersi e ritrovarsi al punto di partenza.

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Se hai letto altri articoli di questo blog, conosci i principali falsi miti legati a cibo e alimentazione sana. Forse hai anche messo in pratica alcuni dei miei consigli per dimagrire riorganizzando i tuoi pasti e la tua casa. È probabile che tu abbia già ottenuto qualche risultato, ma immagino che la strada per te sia ancora in salita. Ti sembra di fare un passo avanti e due indietro? Niente paura: c’è una spiegazione che ti chiarirà le idee e ti aiuterà a capire come muoverti.

Quando dimagrire o mantenere il peso forma sembra una missione impossibile, c’è dietro una ragione specifica

In questo nostro percorso di avvicinamento al peso forma, c’è ancora un aspetto fondamentale del sovrappeso di cui non ti ho parlato. Non riguarda quello che fai o non fai, ma quello che sei e che la tua mente ti spinge a essere senza che tu ne sia consapevole. Questo aspetto condiziona le tue scelte a livello inconscio. Sto parlando della radice dei tuoi chili di troppo.

La tua mente ti spinge a essere sovrappeso senza che tu te ne renda conto

Si tratta di un argomento delicato e importante, che non può essere esaurito in poche righe. Merita tutta l’attenzione e l’approfondimento che posso darti. Per questo ho scritto un libro dedicato, Conquista per sempre il tuo Peso Forma. Sul mio sito trovi anche un audio corso sul sovrappeso e tengo regolarmente dei seminari online per affrontare il tema.

Assodato che si tratta di un argomento delicato, posso fin da subito illustrarti quali primi passi puoi fare per avvicinarti al peso forma. Conoscere di più te stesso, cioè la tua mente e il tuo corpo, è per me una priorità.

Primo Passo – Riconosci se c’è una resistenza a dimagrire

Sono anni che fai di tutto per dimagrire, impegnandoti con dieta e palestra? Niente sembra funzionare, almeno non a lungo? I chili che riesci a smaltire tornano alla carica con gli interessi dopo poco tempo? Mantenere il giusto peso per te sembra impossibile?

Se hai risposto sì almeno una volta, c’è sicuramente una resistenza al dimagrimento e al mantenimento del peso forma.

I chili che riesci a smaltire tornano alla carica con gli interessi dopo poco tempo? In te c’è una resistenza al raggiungimento del peso forma

C’è un altro modo per svelare questa resistenza? Sì. In realtà è molto semplice. Se non mantieni il tuo peso forma in modo naturale e spontaneo la causa è una resistenza. Perché? Tutti quanti abbiamo in noi il potenziale necessario a vivere al nostro peso forma.

Come gli animali selvatici, abbiamo la capacità biologica di mangiare nelle giuste quantità gli alimenti migliori per essere vitali. Quando esprimiamo questa capacità, ricaviamo in modo istintivo l’energia adatta a vivere ogni nostra giornata. Il tutto senza pensarci, cioè senza regole né divieti. Dimagrire e mantenere il peso forma senza diete è assolutamente possibile.

Come accade agli animali selvatici, anche noi umani abbiamo il potenziale per raggiungere e mantenere il peso forma

Come si presenta la resistenza al dimagrimento?

Quando dimagrire sembra un percorso a ostacoli che richiede una motivazione e una forza di volontà enormi, la resistenza è in azione. Man mano che l’obiettivo si avvicina, inoltre, la strada si fa sempre più ripida e impervia.

Quando è in atto una resistenza servono tante risorse. Si deve fare prova di forza di volontà incredibile per riorganizzare il proprio modo di fare e di essere. Ci vuole determinazione per resistere alle tentazioni e perseveranza per superare la stanchezza, la noia, la frustrazione. È richiesta capacità di autocontrollo per seguire la strategia scelta per dimagrire e poi mantenere il peso forma raggiunto con grande fatica. Infine si deve tirare fuori tanto coraggio per rialzarsi dopo ogni delusione, fallimento o sgarro.

La resistenza inconscia al dimagrimento mette di fronte molti ostacoli, frenando la corsa verso il peso forma

C’è poi un ultimo dettaglio che conferma senza ombra di dubbio la presenza di una resistenza: l’assoluta facilità e naturalezza nel riprendere i chili faticosamente persi.

Se fai parte delle persone che si sono arrese diverse volte, sopraffatte dalla fatica di dimagrire, non sei solo.

Secondo passo – Comprendi la tua resistenza al dimagrimento

Non siamo tutti uguali. La ragione per cui una parte di te non vuole dimagrire dipende dal tuo modo di essere e dal tuo vissuto. Di solito, quando una persona desidera raggiungere il proprio peso forma, si concentra sui modi per diminuire la quantità di calorie ingerite e aumentarne il dispendio, incrementando l’attività fisica.

Pochissimi, prima di mettere in campo una qualunque strategia, si fanno la domanda che ritengo sia fondamentale. Perché il mio corpo è in sovrappeso?

La ragione per cui una parte di te non vuole dimagrire dipende dal tuo modo di essere e dal tuo vissuto

Quei pochi che si pongono questa domanda rispondono distrattamente a se stessi: “ho mangiato più del solito”. Così si mettono in testa di diminuire le calorie assunte e/o eliminare alcuni cibi. Se dimagrire fosse così semplice e meccanico, perché tante persone faticherebbero per mangiare di meno e mantenere il peso raggiunto con tanto impegno?

Nella mia esperienza, c’è sempre una buona ragione per aumentare di peso. Ben più profonda e articolata del semplice fatto di “mangiare troppo”.

Indaga sul tuo passato

Per comprendere la parte di te che trova utile e benefico il fatto di essere in sovrappeso, devi scavare nei ricordi per capire quando ha iniziato a esprimersi e agire.

Ripercorrere la storia del tuo sovrappeso è fondamentale per avvicinarti in modo naturale e senza fatica al peso forma

A tutte le persone che si rivolgono a me per essere accompagnate verso il traguardo del peso forma, chiedo sempre la stessa cosa, così da partire con il piede giusto. Chiedo loro di ricostruire la storia del loro sovrappeso o meglio, più in generale, la storia del loro peso.

Si parte dalla nascita per arrivare al peso attuale, passando dall’infanzia all’adolescenza e così via. Ogni volta in cui l’ago della bilancia è salito o è sceso in modo significativo ma spontaneo ci soffermiamo per capire perché.

Chiediti perché l’ago della bilancia è salito o è sceso in modo spontaneo

Il momento più significativo è quando sei passato dal peso forma al sovrappeso la prima volta, ma non trascurare nessuno di questi cambiamenti. Cosa è successo ogni volta che hai messo su dei chili di troppo? Di solito c’è dietro un avvenimento importante. Un ricovero, la morte di una persona o di un animale che amiamo, l’arrivo di un fratello o di una sorella in famiglia, una gravidanza, un trasloco eccetera.

Il significato del sovrappeso

Il sovrappeso è la migliore risposta che il tuo corpo ha trovato, di volta in volta, per affrontare il problema o il trauma che stavi vivendo. Pensare di dimagrire senza risolvere il problema o elaborare il trauma significa privarti di una strategia di difesa molto importante per il tuo equilibrio psicofisico.

Può sembrare difficile da capire, ma è così. Ed è proprio questo uno dei punti che approfondisco nel libro Conquista per sempre il tuo Peso Forma.

Il sovrappeso è per il tuo corpo e la tua mente una strategia di difesa

Il cuore del mio approccio si basa sulla comprensione del problema alla radice del tuo sovrappeso. Per dimagrire devi comprendere davvero le ragioni di quella parte di te che ti spinge inconsciamente lontano dal tuo peso forma.

Quali sono le ragioni della parte di te che ti spinge lontano dal peso forma?

In questo modo potrai trasformare la parte di te ribelle al dimagrimento in una preziosa alleata, che ti aiuterà non solo a raggiungere ma anche a mantenere il peso forma. Eliminata la resistenza, il percorso di dimagrimento non sarà più una ripida salita piena di ostacoli ma una dolce discesa.

Terzo Passo – Metti da parte il desiderio di perdere peso

Diffida da chi ti propone di perdere peso. Arrivando a comprendere quella parte di te che usa il sovrappeso come strategia difensiva, avrai anche capito che per te, inconsciamente, dimagrire/essere magro è una condizione negativa. Mentre il sovrappeso porta benefici.

Esprimere il tuo obiettivo in termini di perdere peso, di conseguenza, è controproducente. Perché? Facciamo insieme questo esercizio. Elenca su un foglio le volte in cui ti capita di usare la parola perdere.

Perdere il lavoro, una persona o un animale a te caro, una partita, il portafoglio, un’opportunità. Non c’è bisogno di andare avanti. Gli esempi sono innumerevoli e avrai sicuramente capito cosa intendo.

La parola perdere è associata a un accadimento negativo

La parola perdereporta con sé l’idea di fallimento, insuccesso, dolore, carenza, tristezza, insicurezza. Un bagaglio di negatività che farebbe desistere qualunque persona, anche la più motivata, dall’idea di perdere i chili di troppo. Immagina questa parta di te che già è restia e diffidente verso l’idea di dimagrire. Come reagirà alla proposta di perdere peso?

Non solo. Cosa succede di solito quando perdi qualcosa? Desideri fortemente ritrovarla.

Se ti dai come obiettivo quello di perdere peso, rischi di ritrovare con gli interessi tutti i chili che ti sei lasciato faticosamente alle spalle. Ecco cosa c’è dietro il famigerato effetto yo-yo. Un modo sbagliato di approcciarsi al desiderio di dimagrire e raggiungere il peso forma.

Dietro l’effetto yo-yo c’è un approccio sbagliato al dimagrimento

Riformuliamo insieme il tuo desiderio. Cosa pensi di: voglio sbarazzarmi di dieci chili con facilità e rispetto verso il mio corpo, accrescendo salute e benessere?

Oppure potresti pensare: voglio alleggerirmi di venti chili con serenità e in totale sicurezza.O meglio ancora: voglio pesare sessantacinque chili in totale naturalezza, benessere e salute. Adatta il tuo personale obiettivo al numero di chili giusto per te. Specificare il numero preciso di chili di cui vuoi sbarazzarti è importante.

Quarto passo – Nutri la tua vita con amore e rispetto verso te stesso

Spesso, quando ci sentiamo in qualche modo vuoti, abbiamo la tendenza a riempirci di cibo. Quello che in realtà ci serve, in questi casi, è un altro tipo di nutrimento. Abbiamo bisogno di affetto, amore, gioia, entusiasmo, fiducia. Il nutrimento che ci è necessario è di tipo relazionale, emotivo, intellettuale, spirituale.

Forse anche tu stai vivendo un momento in cui hai necessità di riempire la tua vita di piacere oltre che di dovere e di cose da fare. Potrebbe mancarti il piacere della condivisione, dell’espressione del tuo potenziale, dell’esplorazione di ciò che è nuovo e sconosciuto.

Ti serve una vita nutriente

Per rendere la propria vita colma di senso, il primo passo è conoscere se stessi. Conoscere te stesso ti permetterà di connetterti alla tua bussola interiore, sempre presente e affidabile. Solo così potrai seguire la direzione migliore per te e potrai procurarti il nutrimento necessario a una crescita rigogliosa e armonica.

In questo contesto il cibo rimane un elemento che desta interesse e dà piacere, ma diventa meno importante di prima. Spesso sei affamato di senso più che di cibo.

Il viaggio verso questa forma di appagamento potrebbe sembrarti troppo lungo e difficile. Tranquillo: ogni percorso, qualunque sia la sua lunghezza, si fa un passo alla volta. Ognuno secondo le proprie possibilità e il proprio passo.

Hai voglia di partire? Come da mia abitudine, per aiutarti a trovare le risposte giuste per te, che sono tue e di nessun altro, ti propongo tre domande. Servono a capire qual è il punto da cui parti. Per il momento, le risposte possono limitarsi a dei sì oppure a dei no.

  1. Ti piace quello che fai abitualmente?
  2. Ti piacciono le persone con cui stai?
  3. Ami il luogo in cui vivi?

Se hai risposto di sì a tutto, non hai bisogno di alcuna strategia aggiuntiva per nutrire la tua vita, vai avanti per la tua strada.

Se invece hai pensato o scritto almeno un no, è importante che tu ne prenda atto. Può essere doloroso, ma è un primo passo fondamentale per poter agire in modo coerente con la realtà.

Agisci, subito

Adesso ti chiedo di individuare una piccola azione che puoi compiere già oggi, per trasformare un giorno quel no in un sì. Scegli qualcosa di facile, che dipenda solo da te. Per esempio, puoi fare una ricerca internet sul lavoro dei tuoi sogni e sulle possibilità di modificare la tua carriera. Puoi definire le caratteristiche del luogo in cui vorresti vivere, oppure mettere nero su bianco un desiderio sul tipo di relazioni che vorresti nella tua vita eccetera.

Per trasformare il no in un sì parti individuando un’azione facile che dipenda solo da te

Ogni progetto che è stato realizzato è stato prima sognato. Sognare non costa nulla e può portare grandissimi benefici. Sogna pure liberamente. Dopodiché compi la tua prima azione nella direzione scelta.

 

Vuoi conquistare per sempre il tuo peso forma? Non servono diete, leggi qui.

Tumore al seno: superare la paura e favorire la guarigione

Tumore al seno: superare la paura e favorire la guarigione

Quando si riceve una diagnosi di tumore al seno è comprensibile sperimentare un profondo senso di smarrimento, paura e rabbia. Spesso si provano tutti questi sentimenti, in sequenza.

Si affronta un percorso che porta (o dovrebbe portare) a superare lo shock e intraprendere così il percorso di guarigione. Talvolta però può anche capitare di saltare delle fasi o rimanere intrappolati nella paura. Ognuno di noi reagisce secondo la propria sensibilità, il proprio carattere e le proprie conoscenze.

Di fronte a una diagnosi di tumore al seno ognuno reagisce secondo la propria sensibilità, non c’è un modo giusto o sbagliato

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Perché ho un tumore al seno?

Una delle domande che molto probabilmente continua a ripresentarsi nella tua testa è: perché sta succedendo proprio a me? È facile che tu te lo chieda più volte al giorno, con il cuore carico di frustrazione e le lacrime agli occhi…

Magari sei una persona attenta, che cura la propria alimentazione e segue tutti i cosiddetti programmi di prevenzione. Forse non ci sono altri casi di tumore al seno nella tua famiglia. Oppure sì, ma pensavi che le visite regolari dal senologo, le ecografie e le mammografie potessero metterti al riparo dall’eventualità di sviluppare effettivamente un tumore.

Non prevenzione ma diagnosi precoce

Quello che la medicina convenzionale (troppo spesso) chiama programma di prevenzione è invece un programma di diagnosi precoce. L’obiettivo reale dello screening è quello di diagnosticare il tumore quando è di piccola dimensione, non di ostacolare la sua formazione.

La vera prevenzione si basa invece sullo sviluppo di un buon livello di vitalità. Cosa significa? Prestare attenzione a qualità e quantità di respiro, idratazione, sonno, alimentazione e movimento. Senza dimenticare la gestione dello stress e delle emozioni e lo sviluppo del potenziale umano. Temi che costituiscono il fulcro della mia attività.

Se sei interessato, sviluppo questo punto di vista nel mio libro Supera una diagnosi da paura. Guarire il cancro con l’integrazione del lavoro emotivo e delle terapie complementari.

Di fronte al fatto compiuto

Non avresti mai voluto dover affrontare una chemioterapia, una radioterapia oppure un intervento di mastectomia, parziale o totale. Eppure…

È naturale e legittimo il fatto che tu ti chieda perché IO ho un tumore al seno? Anzi, interrogarti in questo modo può aiutarti concretamente nel cammino verso la guarigione. Conoscere te stesso è il primo passo per superare qualsiasi sintomo e problema legato al corpo e alla mente.

In questo articolo il mio obiettivo è proprio indicarti una strada, o meglio un metodo, per capire perché TU hai un tumore al seno. Potrai così affrontare meglio la tua diagnosi e favorire la guarigione.

Prima della diagnosi

Stai leggendo questo articolo ma non hai ancora ricevuto una diagnosi? Molto probabilmente all’autopalpazione, oppure osservando il tuo seno, hai scoperto qualcosa che non ti convince, come un nodulo o un arrossamento sospetto, che non scompare e non sembra giustificato dall’abbigliamento o altro.

Ti consiglio allora di attivarti in modo duplice. Prendi appuntamento con un medico di fiducia e inizia a interrogarti seguendo i consigli che trovi in questo blog.

Le domande giuste

Se hai già letto qualcosa riguardo al metodo della Bioconsapevolezza, che ho sviluppato in oltre 20 anni di esercizio della medicina complementare, forse sai già che ritengo fondamentale per un terapeuta capire come aiutare il paziente a porsi le domande giuste.

Secondo il mio approccio qualsiasi sintomo o malattia, dall’insonnia al tumore al seno, è un messaggio dal corpo. Comprendendo il messaggio che il nostro corpo ci sta inviando possiamo riuscire a superare sintomi e malattie. A patto di attivarci per ascoltare quella che si configura come una richiesta di ascolto e di cambiamento.

Stress e conflitti alla base del tumore al seno

Nel corso della nostra vita, tutti viviamo delle situazioni di stress e conflitto. Fortunatamente lo stress non è sempre dannoso. Non ci viene diagnosticata una malattia per ogni situazione difficile che ci troviamo ad affrontare!

Lo stress non è sempre dannoso ma la somma di più conflitti e traumi non risolti può portare allo sviluppo di una malattia

È però fondamentale comprendere che le nostre esperienze dolorose, quando non elaborate, possono portare a sviluppare sintomi e malattie. Una situazione che si aggiunge a quanto vissuto dalle persone che appartengono alla nostra genealogia e ci hanno preceduto. Talvolta il trauma è antico e una situazione attuale lo risveglia.

La somma di più conflitti va ad acuire l’intensità dello stress. Di conseguenza, il nostro corpo reagirà con forza, inviandoci un messaggio molto forte e destabilizzante. Come ad esempio il tumore al seno.

Le cellule si attivano in risposta a uno stress non elaborato

Quando vivi una situazione in modo drammatico condividendo poco le tue emozioni e non riesci a vedere cosa fare per uscire dal problema, c’è un rischio. Puoi superare la soglia massima di stress che il tuo organismo può tollerare senza intervenire. Di conseguenza, il corpo si attiva, facendo scattare una risposta organica.

Salute e malattia vengono abitualmente interpretate come due stati antitetici. Si sente spesso dire che bisogna combattere contro il tumore, ma in questo modo combatteresti contro te stessa. Il tuo corpo cerca di aiutarti con i propri mezzi a superare una situazione molto stressante. Il tipo di patologia che sviluppa ti informa del tipo di difficoltà che stai attraversando.

La risposta contenuta nel sintomo o nella malattia cambia a seconda del tipo di stress che ha innescato il messaggio dal corpo. Quale tipo di cellule si attiva? Dipende da come hai vissuto l’evento stressante.

Il tipo di cellule che il corpo attiva per mandarti un messaggio dipende dall’evento stressante che hai vissuto

La gravità dei tuoi sintomi invece, ad esempio lo sviluppo di un tumore benigno o maligno, più o meno esteso, è invece legata all’intensità dello stress che hai vissuto. Un conflitto trascurato che ti ha stressato in modo lieve potrebbe portare a una “semplice” infiammazione del tessuto della ghiandola mammaria. Uno stress molto acuto può causare lo sviluppo di un tumore detto maligno.

Uno stress di bassa intensità ma recidivante e duraturo può avere come conseguenza una malattia cronica.

Il corpo sa perché stai male

Il tuo corpo, quindi, sa esattamente perché ti sei ammalato e con l’aiuto di un terapeuta specializzato puoi scoprirlo anche tu, ponendoti le domande giuste. Una volta scoperto quale trauma ha generato la malattia avrai molte risorse a tua disposizione per trovare una soluzione su misura per te e liberare il tuo corpo dal bisogno di creare un tumore al seno.

Il seno è composto da diversi tipi di cellule. Se hai già fatto una biopsia, il medico competente avrà specificato quale tipo di cellule si è attivato e quale cancro è presente. La tipologia di cellule del tuo tumore al seno ci dà delle informazioni dirette sul vissuto stressante che ha causato la malattia.

Cosa provoca l’adenocarcinoma

Concentriamoci per fare un esempio su quelle deputate alla fabbricazione del latte materno, che compongono la ghiandola mammaria. Quando si sviluppano in modo anomalo si parla di una specifica tipologia di tumore al seno, l’adenocarcinoma.

A livello biologico il latte materno rappresenta cibo e protezione, perché contiene oltre agli elementi nutritivi per il neonato gli anticorpi della madre. Così da assicurare al bebè un’adeguata barriera protettiva in una fase in cui le sue difese immunitarie non sono ancora del tutto sviluppate.

Il latte materno rappresenta cibo e protezione. Lo produci per le persone che ami

Biologico e simbolico

Spostiamoci ora dal piano biologico a quello simbolico. Il latte materno è nutrimento nel senso di sostentamento ma anche di amore affetto, sostegno e protezione.

Il cancro al seno racconta il vissuto di una donna che subisce uno stress legato al suo ruolo di nutrice e protettrice. Il pensiero biologico all’origine dello sviluppo della risposta patologica è questo: il mio corpo così com’è non è in grado di nutrire e proteggere abbastanza il soggetto d’amore, devo trasformarlo per diventarne capace.

Per semplificare: lo stress non elaborato della donna che ha ricevuto una diagnosi di adenocarcinoma ruota intorno alla sua capacità di aiutare e proteggere.

Lo stress della donna che ha un adenocarcinoma ruota intorno alla sua capacità di aiutare e proteggere

Se le cellule proliferano troppo

Quando si sviluppa un adenocarcinoma, le cellule della ghiandola mammaria proliferano in modo anomalo. Per la medicina convenzionale, che non prende in considerazione le informazioni che ci danno i messaggi dal corpo, questa reazione è insensata e incontrollata.

Quando si sviluppa un adenocarcinoma, le cellule della ghiandola mammaria proliferano in modo anomalo

Ecco allora che le cellule aumentano in modo definito patologico. Se ti è stata fatta questa diagnosi è come se tu sentissi di non avere quanto è necessario per aiutare la persona amata.

Esempi concreti

Dal momento che non è facile capire a fondo quali tipi di stress possono indurre il corpo a sviluppare un adenocarcinoma, voglio farti alcuni esempi concreti. La tua preoccupazione potrebbe essere legata a un componente stretto del tuo nucleo familiare, come un figlio o tua madre, oppure al nucleo allargato, che comprende il padre, i fratelli, le sorelle, il partner. Anche una grande preoccupazione per un animale domestico può provocare un forte stress.

Hai un adenocarcinoma? Potresti essere profondamente preoccupata per tuo figlio, il tuo partner, un fratello o un genitore

Magari tuo figlio è ricoverato in rianimazione e non sai come aiutarlo. Ti senti impotente perché non sei un medico specializzato in medicina d’urgenza: andare a trovarlo ti sembra non portare a nulla. Sottovaluti il tempo e l’amore che gli dai con la tua presenza.

Oppure tuo fratello minore, con il quale hai un rapporto speciale e che hai cresciuto come una seconda madre, è oggi un adolescente con problemi di dipendenza. Non capisci cosa sia successo e non hai idea di come intervenire. Le stai provando tutte ma ti sembra che il tuo caro stia scivolando sempre di più in un baratro.

Cosa vuole dirti il tuo corpo

Entrambe le situazioni descritte, se vissute in modo drammatico e senza condivisione, possono portare allo sviluppo di un adenocarcinoma.

Il tuo corpo sta cercando di agire per risolvere una situazione alla quale razionalmente non trovi soluzione. Avere a disposizione più cellule che fabbricano latte, biologicamente ha perfettamente senso per aiutare la persona amata. L’adenocarcinoma è il messaggio che il corpo ti invia per dirti che stai vivendo una realtà in cui è inconcepibile per te poter fare così poco.

Il tuo corpo sta cercando di agire per risolvere una situazione alla quale razionalmente non trovi soluzione

Nel momento in cui riuscirai a capire da cosa nasce il profondo stress che ti ha portato a sviluppare un tumore al seno, lavorando sul trauma dell’impotenza e sulla sensazione inconscia di non poter proteggere il tuo soggetto d’amore, imboccherai la strada verso la guarigione.

Puoi farti aiutare, per farlo, da un terapeuta competente, che ti guidi verso l’elaborazione dell’importante stress alla base del tuo tumore.

Messaggi specifici

I messaggi che il corpo ci manda attraverso sintomi e malattie sono precisi. Generalizzare porterebbe fuori strada. Il percorso deve essere personalizzato, per capire esattamente, a seconda del tipo di tumore al seno che ti ha colpito, quale problema c’è alla radice e agire di conseguenza.

7 consigli per riorganizzare la casa e dimagrire

7 consigli per riorganizzare la casa e dimagrire

Puoi dimagrire con più facilità scegliendo di riorganizzare la casa. Partendo da piccoli accorgimenti che puoi mettere in campo fin da oggi. Non è la strada principale da percorrere ma è un valido aiuto verso il raggiungimento del peso forma.

Per ottenere risultati concreti è fondamentale, innanzitutto, che ti impegni a conoscere te stesso e i meccanismi che ti spingono a mangiare più del necessario.

Se impari a conoscere te stesso potrai essere libero dai condizionamenti inconsci

SE PREFERISCI, ASCOLTA LA VERSIONE AUDIO DELL’ARTICOLO

 

Scoprendo cosa ti spinge ad abbuffarti potrai trovare e mettere in campo tutta una serie di antidoti che ti aiuteranno ad avanzare, un passo alla volta, verso la conquista di un obiettivo fondamentale. Un corpo sano e in forma abitato dal desiderio concreto di vivere una vita gioiosa e serena.

Riorganizzare la casa è un primo passo verso il raggiungimento del peso forma. E il bello è che puoi iniziare fin da subito

L’ambiente in cui vivi ti spinge a mangiare di più

Mangiare troppo, molto spesso, è una reazione automatica che mettiamo in campo in risposta agli stimoli che riceviamo dall’ambiente circostante. Stimoli che agiscono come istigatori silenziosi, dei quali non siamo consapevoli. Ecco perché riorganizzare la casa è molto utile a dimagrire.

L’industria alimentare, come è facile immaginare, ha tutte le motivazioni per farci mangiare di più, indipendentemente dal nostro stato di salute e dal fatto che vorremmo raggiungere il nostro peso forma.

Se hai già letto alcuni dei miei articoli o ascoltato uno dei miei audio sai che quando parlo di sovrappeso faccio sempre una premessa importante. Nel momento in cui non sarai più programmato dal punto di vista biologico per essere in sovrappeso, niente potrà manipolarti. Potrai così raggiungere e mantenere spontaneamente il tuo peso forma.

Quando non sarai più programmato biologicamente per essere in sovrappeso, niente potrà manipolarti

Un cambiamento importante, che accadrà perché la tua alimentazione sarà il risultato dei bisogni reali del tuo corpo.

Con il mio audio corso Sovrappeso cosa mi racconti? accompagno le persone verso una maggiore consapevolezza sui chili di troppo e la radice della difficoltà a dimagrire, seguendo i principi del metodo della Bioconsapevolezza.

 

Vuoi imboccare subito la strada che ti porterà a conquistare per sempre il tuo peso forma? Ho scritto un libro sul tema che trovi su Amazon e nelle migliori librerie

 

Un passo in più verso il peso forma

In attesa di raggiungere il traguardo di poter mangiare liberamente, guidato dai reali bisogni del tuo corpo senza altre distrazioni o manipolazioni inconsce, puoi mettere subito in campo alcune strategie per dimagrire.

Questa volta ci focalizziamo su azioni concrete per riorganizzare la casa con l’obiettivo di dimagrire. I miei consigli sono utili anche per il mantenimento del peso forma, qualora tu lo avessi già raggiunto.

Alcuni dei cambiamenti che ti suggerisco potrebbero sembrarti strani, scontati o di poco conto. Potresti domandarti perché farli.

Ti chiedo di fidarti: metti in pratica questi 7 consigli per riorganizzare la casa e dimagrire, vedrai che non te ne pentirai. Inoltre, sappi che ognuna delle strategie in questo testo ha delle precise basi scientifiche, supportate da esperimenti e ricerche sul campo.

Potrai dimagrire peso perché riorganizzare la casa aiuta la tua mente e il tuo corpo a mangiare meno eliminando alcuni condizionamenti inconsci 

1-Sposta tutto il cibo in cucina

Il primo consiglio che ti do è semplice ma scoprirai che è molto più utile di quanto non sembri. La prima stanza da rivoluzionare quando vuoi riorganizzare la casa per dimagrire è la cucina. Fai in modo che sia l’unico luogo della tua abitazione dove c’è cibo. Elimina le merendine dalle borse o i cioccolatini dalla credenza in salotto. Non solo. Quando devi mangiare qualcosa, fai in modo di essere in cucina.

Allo stesso tempo usa la cucina solo per preparare i tuoi pasti e mangiare. Nient’altro. Non entrarci mentre sei al telefono. Elimina il televisore se ne hai uno in questa stanza. Non metterti con il tuo notebook a lavorare in cucina.

Tutto il cibo deve essere conservato solo ed esclusivamente in cucina e la cucina non deve servire ad altro che a mangiare

2- Riduci le dimensioni dei piatti e delle posate

Come ti ho raccontato nei miei 10 consigli per dimagrire riorganizzando i pasti, colore e dimensione dei piatti influenzano la quantità di cibo che mangerai. Approfondiamo questo concetto. In poco più di cento anni, il diametro medio dei piatti è passato da 24 a 30 centimetri, registrando un aumento del 25%.

In un esperimento condotto dal team di Wansink (Ice cream illusions bowls, spoons, and self-served portion sizes), ai nutrizionisti e agli studenti di nutrizione coinvolti sono state fornite ciotole e cucchiai di dimensioni diverse. Successivamente i partecipanti sono stati invitati a servirsi di gelato.

Risultato: le ciotole grandi hanno portato a un 31% in più di consumo (127 calorie aggiuntive). Mentre i cucchiai grandi hanno portato a un 14% in più di consumo (60 calorie aggiuntive).

In circa cento anni, il diametro medio dei piatti è passato da 24 a 30 centimetri

Per una stessa porzione di cibo, più il piatto è grande, più avrai l’impressione che la quantità sia scarsa. Invece quanto più il piatto si avvicina alle dimensioni della porzione, tanto più penserai che la quantità sia abbondante e saziante. Entra in gioco l’illusione percettiva di Delboeuf.

Ma non solo. Più piccole sono le posate, più piccoli sono i morsi che fai. Se le posate sono ridotte è più facile mangiare lentamente, limitando l’assunzione eccessiva di cibo.

3- Nascondi dalla vista tutto il cibo

Quando vedi un alimento ti viene sempre voglia di mangiare.Non sei tu, succede a tutti. Questo fenomeno si chiama adescamento o priming ed è una delle cause più potenti e insidiose del sovrappeso. Si definisce priming uno stimolo sensoriale ben preciso, già conosciuto in passato dal soggetto, che fa scattare una reazione senza che ci sia alcuna consapevolezza.

Il priming è una delle cause più potenti e insidiose del sovrappeso

Quando il cervello viene sottoposto al confronto diretto con il cibo o qualsiasi altra cosa abbia a che fare con il cibo, si attiva il desiderio di mangiare. La causa potrebbe essere, ad esempio, la vista di uno stufato che arriva in tavola. Oppure il profumo di una torta che cuoce nel forno.

La stessa cosa accade anche, per le medesime ragioni, quando il confronto cervello/cibo è indiretto. La vista della pubblicità degli spaghetti o di una tovaglia apparecchiata scatena la voglia di mangiare qualcosa.

Più vieni sottoposto a questi stimoli nel corso della giornata più ti capiterà di mangiare abbondantemente e fuori pasto. Evitando lo stimolo a priori non si attiverà il meccanismo di priming e mangerai molto meno, giorno dopo giorno. Ecco come riorganizzare la casa porta a dimagrire peso, in modo piuttosto semplice e immediato.

L’ordine sarà tuo alleato nella lotta con i chili di troppo

Voglio aiutarti nella tua strategia per riorganizzare casa.Per prima cosa, nascondi tutto ciò che ha a che fare con il cibo. Togli dalla portata dei tuoi occhi e del tuo naso quello che è legato anche alla sola idea di mangiare. Come ti ho spiegato prima, entra in cucina quando è proprio necessario: per la preparazione e il consumo dei pasti.

Agisci concretamente mettendo in ordine la cucina. Conserva gli alimenti negli armadietti o in una dispensa chiusa. Riponi le pietanze cotte e crude in contenitori opachi, chiudi spezie e piatti profumati in scatole ermetiche. Devi essere metodico e non lasciare niente al caso. Il tavolo deve essere sgombro, così come qualunque ripiano della cucina.

Fai incetta di contenitori opachi e scatole con chiusure ermetiche

A dirci che funziona è la scienza. In un esperimento condotto da Brian Wansink e dalla sua squadra, alle impiegate coinvolte nel test è stato messo a disposizione un barattolo di cioccolatini.

Il primo gruppo si è trovato di fronte un vaso opaco, il secondo un contenitore trasparente. Alla fine della giornata (e dell’esperimento) le impiegate del secondo gruppo hanno mangiato quasi il doppio del cioccolato rispetto alle colleghe del primo gruppo!

4- Fai la spesa a stomaco pieno

I negozi e soprattutto i supermercati di grandi dimensioni sono progettati per farci comprare cibo e altri articoli di consumo in abbondanza. Il modo in cui presentano sugli scaffali scatole, confezioni e alimenti sfusi, la grande abbondanza delle quantità in esposizione, il packaging, i profumi intensi, le luci… Tutto è studiato per stimolarci a riempire il nostro carrello.

Come reagisci istintivamente al profumo di pane caldo? E alla vista di una pizza appena sfornata?

Non fare mai la spesa quando hai fame. Scegli una fascia oraria in cui hai lo stomaco pieno. Ma non solo: usa sempre una lista prestabilita, scritta mentre sei a casa. E seguila senza sgarrare.

Scrivi una lista di quello che ti serve prima di uscire di casa e seguila alla lettera

5- Metti degli ostacoli tra te e il cibo

Quando nasce in noi un desiderio, il nostro sistema nervoso valuta sempre il rapporto costi/benefici. Confronta, cioè, il valore del beneficio atteso nel caso in cui il desiderio venisse esaudito con il costo dello sforzo richiesto per ottenere quello che vogliamo. Questo processo, generalmente inconscio, spinge alla decisione di agire… Oppure a quella di non agire.

Il desiderio di cibo non fa eccezione. Più quello che vorresti mangiare è a portata di mano, più mangerai. Ne abbiamo parlato anche quando ti ho dato i miei dieci consigli per dimagrire riorganizzando i pasti.

Con la consapevolezza che il tuo cervello tenderà a evitare sforzi eccessivi, metti degli ostacoli tra te e il cibo. Un esempio? Mai fare scorta degli alimenti che ti spingono a sgarrare, di cui sei più goloso.

Il tuo cervello evita spontaneamente gli sforzi eccessivi. Più il cibo è difficile da raggiungere meno mangerai

 Conserva gli alimenti facili da sgranocchiare (biscotti, cioccolatini, patatine fritte eccetera) in scatole opache e collocali in fondo negli armadietti, oppure in alto, dove sono meno accessibili.

Più in generale, organizza gli spazi in cucina (armadi, frigorifero, congelatore e così via) in modo da semplificare l’accesso agli alimenti a bassa densità (come frutta e verdura) a discapito dei prodotti ad alto contenuto calorico (formaggi, burro, carni rosse, piatti pronti).

Gli esperimenti su cervello, cibo e fatica

I primi esperimenti in questa direzione risalgono agli anni ’70, quando lo psicologo americano Stanley Schachter chiese a un gruppo di persone obese di compilare un questionario. Mentre lo facevano, avevano a disposizione un sacchetto di mandorle da sgranocchiare. Alcuni avevano a portata di mano mandorle già sgusciate, altri dovevano aprirle con lo schiaccianoci.

Il 95% dei partecipanti si è servito da solo nel caso delle mandorle sgusciate mentre solo il 5% di coloro che dovevano aprirle ne ha mangiate.

Nel corso degli ultimi 30 anni, moltissimi studiosi hanno fatto osservazioni simili grazie a numerose varianti di questo esperimento. La semplice offerta di cioccolatini incartati, piuttosto che pronti da mettere in bocca, ridurrebbe il consumo di un fattore da due a quattro (indagine condotta da Brunner).

Se hai l’obiettivo di dimagrire o quello di evitare di ingrassare, devi rendere il più possibile impegnativo portare il cibo dalla zona dove lo conservi al tuo piatto (e alla tua bocca).

Immagina un’ipotetica scala che va da un grado di impegno pari a 0 (l’alimento è lì, di fronte a te, basta solo allungare una mano e assaggiarlo) a un livello di sforzo pari a 10 (il cibo desiderato è nascosto, imballato, va preparato o magari ancora meglio lo devi acquistare).

Tenendo conto di questa scala, che puoi personalizzare basandoti sulle tue abitudini e idiosincrasie, puoi riorganizzare la casa in modo che, quando vai in cerca di cibo, incontri per primi quello più sano e meno calorico. Mentre le calorie vuote e il cibo spazzatura devono richiederti la fatica maggiore possibile per essere raggiunti e mangiati.

Conosci te stesso, i tuoi punti di forza e le tue debolezze. Fai in modo che i cibi più calorici e dannosi siano scomodissimi da raggiungere

 6- Sbatti fuori dalla porta il cibo spazzatura

 Conserva in casa pochi alimenti caratterizzati da un alto contenuto calorico. Hai voglia di mangiare dei biscotti con burro e doppia dose di cioccolato? Puoi farlo, ma cerca di comprarne solo una piccola quantità, quella che consumerai per soddisfare il desiderio del momento. Elimina pure il vassoio pieno di formaggi invitanti in bella vista nel frigorifero…

Quando fai la spesa togli completamente dalla tua lista i prodotti industriali strapieni di grassi, zuccheri raffinati, edulcoranti, sale, conservanti chimici eccetera. Più che per il tuo peso forma, questo è fondamentale per la tua salute in generale.

Avrai comunque l’occasione di consumare un po’ di junk food quando pranzi fuori casa. Meglio quindi agire preventivamente, evitando di inserire questi alimenti nella lista della spesa. Perché se questi cibi dannosi ma attraenti finiscono nella tua dispensa sai bene che finirai per mangiarli

Togli completamente dalla tua lista della spesa i prodotti industriali ricchi di grassi, zuccheri raffinati, edulcoranti, sale e conservanti chimici

7- Mai acquistare le confezioni formato famiglia

Comprare in grande quantità è un buon sistema per risparmiare. O meglio: potrebbe esserlo in teoria. So con certezza che, quando in casa abbiamo qualche alimento in confezioni formato famiglia, siamo spinti a consumarne di più, piuttosto che razionarlo per un lungo periodo. Fai un po’ di conti.

Quanto tempo ci metti a finire le confezioni extra large di cracker, biscotti o uova? Sei davvero sicuro che acquistarle ti fa risparmiare? O piuttosto ti spinge a mangiare di più? Anche questo è un piccolo trucchetto dell’industria alimentare per spingerci a consumare ancora e ancora.

Le confezioni famiglia non ti fanno risparmiare, ti fanno ingrassare

Riorganizzare la casa: un alleato in più nel dimagrimento

Ora hai nel tuo arco qualche freccia extra, per difenderti dalle tentazioni rappresentate dal cibo. Sarà più facile lasciare fuori da casa tua gli istigatori silenziosi. Quelli che ti spingono a mangiare di più senza che tu te ne accorga.

Inizia già da oggi a riorganizzare la casa: dimagrire e sentirti meglio sarà così più semplice.

Se però vuoi intraprendere un percorso globale che ti consenta di provare a eliminare alla radice le cause del tuo sovrappeso, ascolta il mio audio corso o iscriviti a uno dei miei seminari online. Comprenderai come mettere d’accordo la parte di te che vuole dimagrire con quella che vuole tenersi stretta i chili di troppo.

 

Per fare un percorso completo in assoluta autonomia scegli il mio libro “Conquista per sempre il tuo peso forma. Scopri il rivoluzionario metodo della Bioconsapevolezza per dimagrire senza diete e privazioni”.

 

Per molti dei consigli in questo articolo mi sono ispirata al libro di Michel Desmurget: L’anti-régime. Maigrir pour de bon. Editions Belin, 2017. Non è tradotto in italiano.

Vuoi approfondire alcuni temi trattati in questo articolo? Ti lascio una breve e utile bibliografia degli studi citati nel testo, dai quali sono partita per fare le mie riflessioni e darti questi 7 consigli per dimagrire.

Bibliografia utile

Brunner. It takes some effort. How minimal physical effort reduces consumption volume, Appetite 71 (2013)

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Chandon et al. How Biased Household Inventory Estimates Distort Shopping and Storage Decisions, J Channouf et al. Les effets non spécifiques de la publicité subliminale, Eur Rev Appl Psychol 49 (1999)

Cheema et al. The Effect of Partitions on Controlling Consumption, J Market Res 45 (2008)

Cornell et al. Stimulus-induced eating when satiated, Physiol Behav 45 (1989)

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Gueguen. 100 petites expériences de psychologie du consommateur, Dunod (2005)

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Schachter. Some extraordinary facts about obese humans and rats, Am. Psychol. 26 (1971) Schachter et al. Obese humans and rats, Lawrence Erlbaum (1974)

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